In archeologia lo studio dei manufatti è rivolto alla più ampia comprensione della società che li ha prodotti. Laddove l´approccio tipologico ha dominato a lungo gli studi, conducendo a un´opera primaria di catalogazione, il più recente criterio tecnologico restituisce oggi ai reperti una dimensione più umana. In quest´ottica, infatti, l´interesse è rivolto alla sequenza di gesti, azioni e passaggi che hanno portato l´uomo a trasformare la materia grezza in uno strumento, narrandone gli sforzi, l´ingegno e l´energia profusi.
Alessandro Atzeni (1986-)
Laureato in Scienze Naturali, con un´innovativa tesi sperimentale dal titolo Dal combattimento alla lesione, ricerca di indicatori in resti scheletrici di Età nuragica, definita dall´archeologa Anna Depalmas come pioneristica, è autore di numerose ricerche pubblicate su riviste regionali e nazionali, e coautore di diversi libri di archeologia nuragica (della stessa casa editrice: Gigantes de Perdas. I nuraghi: templi della luce, 2016). Impegnato da anni nell´ambito della rievocazione storica con l´associazione ´MEMORIAE MILITES´ di Cagliari, si occupa della divulgazione della Storia della Sardegna, mostrando in particolare gli antichi sistemi di fusione e lavorazione del bronzo. Praticante di arti marziali storiche occidentali, ha conseguito il titolo di istruttore UISP di tiro con l´arco dinamico. Vive attualmente in Gran Bretagna, dove continua a svolgere le sue ricerche.
Bibliografia