Il fervore di Ignazio Camarda richiede, per le sue poesie, tutta la libertà e, se possibile anche eventuali licenze poetiche. Ritiene che l´ambiente naturale nella letteratura in sardo che in italiano sia troppo spesso generico. Egli invece coltiva l´ambizione di esprimere le sue emozioni, quelle che, ad esempio, genera l´istantaneità di uno sguardo e del contemporaneo scatto fotografico. Evoca gli stati d´animo di una vita ancestrale, di un tempo che era umano, quello del traino animale e della fatica dei muscoli e, senza attrezzi motorizzati. Nelle sue poesie si avverte il desiderio di essere parte integrante di un mondo semplice di lavoro duro ma gratificante e per soddisfazioni, e piccole gioie.