Curioso, ironico, tagliente, spesso amaro, Tullio Boi racconta il drammatico 2010 della Grande Crisi con le sue fulminanti vignette. C´è un sapore agrodolce e il sorriso di chi la sua lunga nel racconto che va dalle escort berlusconiane ai trans marrazziani passando per i tentativi di imporre leggi-bavaglio, le lobby dell´eolico e le lotte dei pastori sardi. A quasi 50 anni e 900 vignette prodotte dall´alto della sua carrozzina, Tullio non risparmia i potenti, ma neanche se stesso. Abbandonati "grazie" alla sclerosi multipla impraticabili cantieri, l´ingegnere scava dentro di sé:ecco dunque nella casa perfettamente studiata per un disabile (e per l´adorata figlia Bianca) nascere fra le tante le vignette centrate sul cervello della mucca in carrozzina, il suo alter ego, CauBoi. Il cervello è la riduzione all´essenziale del pensiero che analizza la realtà impietosamente ma con il sorriso all´angolo della bocca. Tullio si ribattezza Brullio (brullai significa scherzare in slang cagliaritano), e scherzando riesce a ridere di tutto e di tutti, anche della vita di chi è colpito da sclerosi multipla e riesce a non farsi travolgere. Al contrario, colpisce i potenti nel nome della libertà di satira e dissatira.
(Giancarlo Ghirra)