Per chi ha passione, interesse o curiosità per conoscere la storia dell´industria mineraria sarda, e che intenda approfondirne le origini e gli sviluppi, è assai importante, se non proprio necessario, avere una precisa nozione del quadro legislativo entro cui avrebbe realizzato le sue straordinarie performance.
Ora, ne offre una chiara possibilità questo saggio, ricco di accurati e preziosi contenuti. Infatti non sfugge a nessuno che la possibilità, od il diritto, di scavare sottoterra ricercandone le ricchezze formate dal succedersi delle ere geologiche, abbia avuto bisogno di un quadro normativo che ne regolasse e ne controllasse le attività.
Al fine di soddisfare a quest´esigenza ha fatto quindi seguito, in un periodo di tempo sufficientemente lungo (più o meno un secolo e mezzo), una ricca produzione di leggi e di regolamenti che ha via via adeguato le norme al progredire delle tecniche e delle esigenze del lavoro minerario e, insieme, alla necessaria tutela dei contesti ambientali.
Naturalmente si parla qui d´industria mineraria e non di miniera come cava o fossa, cioè come semplice scavo, in quanto se la storia di quest´ultima affonda le sue origini nel profondo dei millenni, essendo quelle attività di escavazione conosciute in Sardegna fin dalla preistoria, la prima – cioè l´estrazione del minerale secondo metodologie tecniche complesse ed organizzazioni produttive di tipo tayloristico – avrà origine molto più in qua nel tempo, pressappoco a metà del XIX secolo, allorquando sul trono del regno di Sardegna sedeva Carlo Alberto di Savoia.
Sono queste le premesse necessarie per poter sottolineare con giusto rilievo l´importanza – che è principalmente storico-giuridica ma anche storica tout-court – di questo pregevole studio di Carlo Panio.