Moltissime istituzioni di ricerca in tutto il mondo si dedicano oggi con ammirevole impegno allo studio della biodiversità vegetale. L´intento precipuo di numerosi studiosi è di contribuire alla salvaguardia degli ambienti naturali dalle immani distruzioni, effettuate con incomprensibile perseveranza dall´umanità dei tempi presenti; essa persegue obiettivi discutibili, peraltro talvolta ovviabili con soluzioni meno distruttive del nostro pianeta, nel quale ogni generazione dovrà pur sempre convivere. Incuranti delle conseguenze si procede alla distruzione di intere foreste, si abbattono alberi secolari e impianti agricoli per far posto a reti stradali, nuovi palazzi, immense aree commerciali. La società dimentica con disinvoltura l´importanza delle specie vegetali che attraverso la fotosintesi ci forniscono l´ossigeno, riducono l´anidride carbonica dell´atmosfera, consolidano i terreni limitando i rischi di smottamento, producono legname per costruzioni e riscaldamento e, soprattutto, grazie all´attività in campo agrario nutrono l´uomo. Ad aggravare la situazione contribuisce poi il continuo "inquinamento vegetale" degli ambienti naturali endemici con l´introduzione di piante aliene, alloctone, talvolta molto invasive, che modificano in modo negativo il paesaggio e la coltivazione di specie e varietà locali autoctone. [...]