Quale storico o viaggiatore nella Sardegna del primo ottocento vi racconterà mai delle due dozzine di grossi ratti che infestavano la dispensa del Viceré o delle feste di quella piccola corte in Castello, allietate da leziosi balletti a tema e da un´ottima orchestra da camera stabile? Troppo rigoroso il grande La Marmora, indifferente il Mimaut e anche il Capitano Smyth, della real marina britannica, regala al massimo qualche spiritoso aneddoto, proprio come il Valery. Non resta allora che l´unico altro lavoro, rarissimo, datato a quel prolifico decennio degli anni venti del diciannovesimo secolo, i "Souvenirs d´un séjour en Sardaigne, pendant les années 1821 et 1822" del marchese Charles de Saint-Severin, capitano di cavalleria, sotto-aiutante generale e attaché allo stato maggiore del Marchese d´Yenne, Viceré di Sardegna. Eccolo qui...