Catàlogu

Il cantico delle pietre

Il cantico delle pietre

sculture di sciola ad Assisi

De Giuseppe Marci

Tradutzione de Laurence - Staffa Gambella

Figuras de Giorgio - et al. Dettori

Presentazione di Vincenzo Coli

Introdutzione de Mario - Leonelli Struzzi

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ISBN
978-88-8467-225-4
Editore
Cuec
Co-editzione
-
Genia
Arte
Matèria
Artes figurativas e fotografia
Collana
Spazio Arte n° 1
Editzione
- May 2005
Formadu
Pabìru
Pàginas
112
Rilegadura
Coberta tosta e cosidura a filu refe
Mannesa
22 x 22 cm
N° volumi
1
Figuradu
Limba de publicatzione
Italianu
Limba originale
-
Testu a fronte
-Inglesu, Frantzesu
Incruidu
CD Àudio
Iscolàsticu
No
Disponibilidade
In cumèrciu
Distributzione
Preju
22,00 €

Finalmente disponibile il libro sulle sculture di Sciola ad Assisi. Un evento di importanza internazionale documentato attraverso il racconto di Giuseppe Marci, le foto di Rosi Giua, Gianni Melis, Giorgio Dettori e Pinuccio Sciola. Il tutto arricchito da un bellissimo CD con i suoni delle pietre, realizzato da Romeo Scaccia.
Nella piazza di San Francesco sono giunti i basalti provenienti dalla Sardegna, arabescati dai licheni, scarnificati dalle lame e scolpiti dagli scalpelli di Pinuccio Sciola. Il Cantico delle Pietre ha così preso forma nella piazza e la gente ha cominciato ad avvicinarsi per guardare, ascoltare e scoprire la voce della pietra, la sua dolcezza ed il suo incanto

Pinuccio Sciola è nato in un paese dai muri di fango ed ha fatto il contadino finché ha trovato una pietra sulla quale mani antichissime avevano inciso il loro segno. Così è iniziata la sua avventura nel mondo dell´arte, il colloquio che non si è più interrotto con le due sorelle alle quali porta amore: la scultura e la pittura. Maestro di muralismo per definizione di Siqueiros, autore di quadri nei quali la gioia del colore si mescola con la drammaticità del segno, Sciola plasma la pietra: le docili trachiti, i maestosi basalti colonnari, il terso e sonante marmo di Orosei. Con le sue sculture di pietra sta oggi
componendo un intenso Requiem per il terzo millennio.

Giuseppe Marci insegna Filologia Italiana all´Università di Cagliari. Leggendo Il Cantico delle creature ha imparato ad amare nostra matre terra e sora aqua e frate focu, a esser lieto per aere et nubilo et sereno et omne tempo. Condivide con Sciola l´amore per la pietra: le grandi pietre che frate vento, il sole, la pioggia e le mani del Maestro hanno scolpito e quelle più umili che formano le torri dei nuraghi, le molteplici linee dei muretti a secco. Forme espressive che con voce potente da secoli raccontano la storia dei sardi.

Romeo Scaccia musicista eclettico, compositore e pianista. Da diversi anni si è incuriosito alle proprietà sonore delle Sculture di Pinuccio Sciola, affascinato dai suoni e dalle potenzialità espressive della pietra come pura materia musicale. Stupito dalla dolcezza leggera ed eterea del suono come se la pietra finalmente ci parlasse e ci svelasse la sua storia millenaria. Attraverso una fervida ricerca e collaborazione con Pinuccio mirata alla scoperta dei suoni più segreti delle Pietre, insieme al suo pianoforte e all´orchestrazione virtuale, nasce Il Cantico delle Pietre.

Giuseppe Marci

Giuseppe Marci, ordinario di Filologia Italiana, insegna nella Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell´Università di Cagliari.
Laureato in Lettere nel 1970, è partito dallo studio della letteratura ottocentesca e, specificatamente, dell´opera foscoliana, per poi approfondire le tematiche relative alla costruzione della storiografia letteraria.
Ha dedicato attenzione alle riflessioni critiche, linguistiche e filosofiche del secondo Settecento e agli influssi che tali riflessioni determinarono sull´elaborazione critica ottocentesca.
Si è occupato di letteratura didascalica, con riferimento tanto alle opere più note quanto a quelle prodotte nell´ambito della letteratura sarda che, insieme alle specificità legate alla storia culturale regionale, mostrano l´impronta derivante dalla condivisione di moduli ideologici e stilistici caratterizzanti il panorama europeo.
Sulla scorta dell´insegnamento del Dionisotti ha sviluppato una serie di sondaggi riguardanti i periodi storici più antichi, da un lato, l´Ottocento e il Novecento, dall´altro.
Tale studio, fondato sul proposito di non circoscrivere la veduta in ambito locale, ma piuttosto di osservare le relazioni che gli uomini di lettere hanno saputo istituire fra il proprio ambito culturale e letterario, le grandi letterature nazionali e i fermenti più vivi di volta in volta prevalenti nelle diverse zone d´Italia, ha consentito di individuare una serie di personalità e descrivere interi periodi di storia letteraria regionale precedentemente poco noti, di recuperare e pubblicare testi che immeritatamente non hanno avuto sufficiente circolazione.
Un altro filone d´interesse ha riguardato la produzione in prosa, quella strettamente letteraria, novellistica e romanzesca, e quella trattatistica e autobiografica, memorialistica e odeporica. In tale ambito la ricerca si è anche soffermata sulle possibilità di scambio fra generi diversi, osservando il rapporto fra elemento autobiografico e costruzione letteraria nell´opera di Beppe Fenoglio o l´elaborazione letteraria nella produzione memorialistica settecentesca.
Ha partecipato, fin dall´avvio, al progetto di ricerca proposto dell´Istituto bibliografico editoriale sardo (Isbes, 1977), e alle successive fasi di sviluppo promosse dalla Cuec editrice e dal Centro di studi filologici sardi.
Il progetto - che dal 1994 ha dato inizio alla realizzazione del suo programma editoriale e oggi si sviluppa con regolarità - prevede la pubblicazione del corpus degli scrittori sardi, una summa ´di opere integrali ed antologiche, in edizione critica, con apparato di note, traduzioni a fronte, nonché introduzioni di una certa ampiezza che collochino ogni opera e la sua genesi nel proprio tempo´ (Catalogo Isbes).
Dal 2004 è direttore del Centro di studi filologici sardi e, in tale veste, segue la pubblicazione della collana ´Scrittori sardi´ che fino ad oggi ha pubblicato 28 volumi.
Svolge attività pubblicistica operando nel campo del giornalismo letterario. È stato redattore e condirettore della rivista ´Rinascita sarda´, condirettore della rivista ´La grotta della vipera´, redattore della rivista ´Volo´.
Nel 2002 ha fondato la rivista ´NAE´, trimestrale di cultura, della quale è direttore e che fino ad oggi ha pubblicato undici numeri.
Organizza l´annuale seminario di studi promosso dalla Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell´Università di Cagliari che nel 2005 ha avuto per oggetto: Il documento periferico e nel 2004: Lingua, storia, gioco e moralità nel mondo di Andrea Camilleri.

Bibliografia