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Vocabolario sardo logudorese- italiano

Vocabolario sardo logudorese- italiano

Di Pietro Casu

A cura di Giulio Paulis

Presentazione di Paolo Piquereddu

Introduzione di Giulio Paulis

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ISBN
978-88-87825-36-7
Editore
Ilisso
Co-edizione
-
Genere
Dizionari
Materia
Dizionari
Collana
Varie n° 10
Edizione
2002
Supporto
Cartaceo
Pagine
1488
Rilegatura
Copertina rigida e cucitura filo refe con sovraccoperta
Dimensione
18 x 24 cm
N° volumi
1
Illustrato
No
Lingua di pubblicazione
Italiano, Sardo
Lingua originale
-
Lingua a fronte
-
Allegato
CD ROM
Scolastico
No
Disponibilità
In commercio
Distribuzione
Prezzo
100,00 €

Quest´opera, per la ricchezza della fraseologia riportata e la puntuale registrazione della lingua parlata dagli strati popolari più conservativi del Logudoro, costituisce certo una delle più importanti realizzazioni della lessicografia sarda. Alla raccolta dei materiali lessicali, Pietro Casu vi dedicò molti anni, giungendo alla stesura di un manoscritto (1019 fogli di grande formato, scritti in fitta e minutissima grafia) nel periodo compreso tra il luglio del 1934 e l´aprile del 1947; continuando però ad apportare aggiunte e migliorie fino alla sua morte, avvenuta nel gennaio del 1954. Già nella sua stesura manoscritta, l´opera non mancò di attirare da subito l´attenzione degli specialisti, ad iniziare dal grande M. L. Wagner che vi attinse liberamente e ne apprezzò il valore utilizzandola ampiamente per la redazione del suo Dizionario Etimologico Sardo. Nel 1950, il Consiglio Regionale della Sardegna avanzò la proposta di procedere all´iniziativa di pubblicare il Vocabolario; così, dopo breve lasso di tempo, per volontà testamentaria dell´Autore, il manoscritto passò alla Regione Autonoma della Sardegna, la quale, a sua volta, lo affidò all´Istituto Superiore Regionale Etnografico. Il Vocabolario di Piero Casu - rimasto finora inedito a causa delle difficoltà di trascrizione del manoscritto originale - trova con la presente prima edizione il suo migliore compimento. Al volume, allestito in una veste di grande prestigio, è allegata una versione multimediale su Cd-rom che, tra le molte particolarità di modernissima concezione (assai utili per la consultazione e la ricerca), presenta anche il pregio di permettere l´ascolto della pronuncia dei 54.687 lemmi contenuti.

Pietro Casu

Nasce a Berchidda il 13 aprile 1878 da Salvatore e Maria Apeddu, è il settimo figlio di una famiglia povera e numerosa. È gracile e malaticcio, inadatto ai duri lavori agro-pastorali, per cui viene inviato in seminario. Conseguita la laurea in teologia e ordinato sacerdote nel 1900, insegna lettere nel seminario di Ozieri dal 1901 al 1906 e a Sassari dal 1919 al 1924. È nominato parroco, prima di Oschiri (1906-1908) e poi, dal 1912 all´anno della sua morte, di Berchidda. Acquista ben presto notorietà come predicatore e poeta in lingua sarda di cui impiega il logudorese illustre. Larga eco suscita il discorso in logudorese da lui tenuto a Cagliari il 24 aprile 1926 nella chiesa di Sant´Anna in occasione del Congresso Mariano e alla presenza dei vescovi sardi e del cardinale Gaetano Bisleti.

Scrive, negli anni compresi tra il 1910 e il 1929, una serie di romanzi di argomento sardo che non solo gli procurano fama e prestigio negli ambienti cattolici nazionali, ma anche dure critiche e dissapori con le gerarchie ecclesiastiche. Il suo vescovo, Francesco Maria Franco, non perde occasione per rammentargli i doveri del sacro ministero e addirittura, nel 1925, dopo una sua Confidenza d´autore comparsa sul Nuraghe accanto ad una recensione positiva di un saggio sul protestantesimo gli vieta di collaborare con riviste e giornali di orientamento non cattolico. Nel 1910 pubblica, in italiano, Notte sarda il più noto tra i suoi romanzi che viene accolto positivamente dalla critica tanto da essere tradotto anche in tedesco. Ottiene, infatti, gli elogi di Grazia Deledda che lo definisce un profondo conoscitore dell´anima dei suoi compaesani. Il Lipparini, oltre a recensire il romanzo positivamente sul Marzocco, ne inserisce un capitolo nell´antologia Primavera. Dal canto suo Papini ne cura la pubblicazione a puntate su La Festa di cui è direttore. L´opera, di cui si ebbero diverse edizioni (1924 e 1927), negli intendimenti dell´autore, avrebbe dovuto costituire il primo romanzo di una trilogia seguita da Aurora sarda (1922) e conchiusa da Meriggio sardo che non fu, però, mai realizzato. Partecipa con intellettuali della statura di Giovanni Antioco Mura, Filiberto Farci e Filippo Addis al progetto della rivista Il Nuraghe di Raimondo Carta Raspi. Contestualmente collabora a diversi giornali e riviste con articoli, novelle e racconti. Ricordiamo in particolare: Arte e vita, Ars Italica, La Tribuna, Sardegna Cattolica, La Domenica del Corriere, L´Isola, Il Giornale d´Italia, Il Corriere dell´Isola, La Nuova Sardegna, L´Unione Sarda, Libertà, Il Corriere d´Italia, Matelda, Carroccio, Il Momento, La Festa. Tra il 1925 e il 1942 raccoglie in volume numerose novelle uscite inizialmente sparse in diversi giornali e riviste della Sardegna e della Penisola. Traspone in sardo la Divina Commedia di Dante e Dei Sepolcri di Foscolo, nonché una serie di opere dei grandi della letteratura italiana e non. Esegue anche la versione dal castigliano di un libro devozionale del padre gesuita Fiorentino Alcañiz. Contemporaneamente di dedica alla stesura di un´imponente opera lessicografica, costituita da più di trentacinquemila voci, senza darla alle stampe, Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano. Per i suoi studi sulla lingua sarda ricevette i riconoscimenti del Wagner e del Rohlf. Nel 1950 gli venne attribuito il primo premio Grazia Deledda per la poesia dialettale sarda. Muore nel suo paese natale dopo una lunga malattia il 20 gennaio 1954.

Bibliografia

Alcune opere:

- Giovaneddha canta e rie (versi), in R. BRANCA-F. Pala, Vita poesia di Sardegna, Genova, Fratelli Pala Editori, 1938, p. 244.

- La devozione al cuore di Gesù, del Padre P. Alcaniz S. J., trad. dallo spagnolo, Milano, Società Editrice Vita e Pensiero, 1939.

- Fiori di landa (novelle), Milano-Roma, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d´Italia, 1942.

- La vigna sterposa (romanzo), Milano, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d´Italia, 1942.

- Su massaju, poemetto in sardo logudorese, Cagliari, Edizione S´Ischiglia, 1955.

- Cantones, a cura di B. e G. Casu, Ozieri, Editrice Voce del Logudoro, 1978.

- Preigas, presentazione di N. Tanda, nota introduttiva di G. Soddu, Sassari, Libreria Dessì, 1979.

- Su massaju (versi), S´Ischighia, II, 10, ottobre 1981.

- Lettere in versi ad artisti, poeti e amici, a cura di G. Ruju, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1994.

- Su Resuscitadu. Sa cantada de sa cuba. Due poemetti, a cura di G. Ruju, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1994.

- Versos de Sardigna, a cura di G. Ruju, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1995.

- Cantones de Nadale, con le melodie di A. Sanna, a cura dell´Associazione Eredi P. Casu, Ozieri, Editrice Il Torchietto, 1998.

- Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano, a cura di G. Paulis, Nuoro, Ilisso, 2002.