Nel corso di un´intervista fatta da Pietro e Ida, Pasquale racconta la sua storia: figlio di contadini a Villasalto diventa artigiano a Cagliari e partecipa alla ribellione giovanile del ´68. In questo tempo di lotte la concezione della vita e le relazioni di Pasquale cambiano tra Facoltà occupate e fabbriche in lotta. Le sue amicizie sono con intellettuali e artisti. Pasquale si sposa, contrastato da tutti, con Nora, studentessa prima e bibliotecaria poi, e costruisce una famiglia negli anni ´70 sempre nell´effervescenza di una politica attiva nei gruppi extraparlamentari. Alla fine del ciclo della protesta sociale diventa operaio metalmeccanico ed entra nel giro dell´industrializzazione sarda e delle sue frequenti vicende di Cassa Integrazione. Un po´ artigiano, un po´ operaio, Pasquale torna ad essere anche un po´ contadino riprendendo a frequentare Villasalto curando un orto familiare. La vita familiare è raccontata con le sue crisi, le difficoltà, i rimorsi, e poi le malattie e il dolore, ma sempre la speranza. Le memorie e le riflessioni sono uno spaccato della vita di una generazione e della storia sarda, e degli anni in cui per tanti era giusto inventarsi una vita diversa.