La graphic novel, ambientata nella Sardegna del XIX secolo, in un contesto arcaico e selvaggio, ha come protagonisti il giovanissimo Bachis, ansioso di assaporare esperienze forti, alla continua scoperta di se stesso e del mondo misterioso degli adulti, eTziu Gonàriu, un vecchio pastore solitario, lontano dalla vita sociale ma depositario di un´antica saggezza. Sullo sfondo di una grande battuta di caccia contro un cinghiale bianco, che nessuno da anni riesce ad abbattere, verranno a galla i due personaggi, distanti per età ma infine legati da un rapporto di grande fiducia e complicità.
L´opera vuol essere anche un tributo alla grande tradizione orale del popolo sardo, concretizzata sapientemente nei cosiddetti ´Contos de forredda´, di cui gli anziani erano i fondamentali depositari. L´attesa spasmodica di sentire magari sempre gli stessi racconti si placava solo quando quelli con i capelli bianchi, con grande maestria, iniziavano queste narrazioni traboccanti di colori, suoni, odori che riassumevano un piccolo universo, sempre nuovo ed enigmatico pur ricalcando le medesime tematiche. In contadoris, spesso senza alcuna formazione scolastica ma ottimi intrattenitori sul campo, bravissimi nell´alternare, da bravi oratori, le pause con la febbrile affabulazione, ci hanno trasmesso, evitando che cadesse nell´oblio, buona parte della nostra identità culturale più genuina.