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Le proposte degli editori sardi

 1 marzo 2019 | Approfondimenti

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10 Punti sull'editoria sarda

10 Punti sull'editoria sarda

Come si è concluso il 2018 per la piccola e media editoria sarda?
In attesa dei dati definitivi, comprensivi del periodo natalizio, si può affermare che il mercato locale ha registrato una flessione delle vendite rispetto all'annualità precedente, nell'ordine del 20%. Si tratta di un andamento che ha colpito alcuni settori più di altri, e che ha risentito dell'assenza di bestseller.

Nell'Isola sono diminuite le librerie indipendenti ed è cresciuto il fenomeno del franchising e delle librerie di catena governate in ambito nazionale. Inoltre si è registrata una crescita esponenziale di Amazon (circa il 30%), che continua a erodere il mercato dei punti vendita specializzati.

Qual è lo stato di salute del comparto dell'editoria libraria in Sardegna?
Le circa trenta aziende attive nell'Isola hanno in generale risentito di questa congiuntura economica negativa (anche sensibilmente), che sembra destinata a non arrestarsi. È nota la realtà di case editrici che resistono strenuamente, riducono il proprio organico, usano la cassa integrazione e i contratti di solidarietà. Qualcuna è addirittura in stato di liquidazione.

La progressiva contrazione delle vendite sta portando nel tempo a vanificare gli sforzi e gli investimenti di produzione. Le aziende, tra mille difficoltà e nell'indifferenza di chi avrebbe dovuto esercitare "pienamente" un ruolo di indirizzo, hanno portato avanti, in prevalenza in solitudine, il proprio personale impegno, reagendo alla crisi con la riduzione delle tirature e dei titoli pubblicati, per ragioni di carattere squisitamente finanziario. A parte alcuni isolati casi.


10 Punti sull'editoria sarda

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